Dichiarato Patrimonio Mondiale nel 1997, il Palazzo Reale di Caserta, unitamente al Parco, all’Acquedotto Vanvitelliano e al complesso di San Leucio, è la superba testimonianza della tradizione settecentesca dell’Ancien régime e rappresenta la tipologia architettonica propria della cultura monarchica all’apice della sua gloria.
Alla metà del XVIII secolo, Carlo di Borbone, re di Napoli, affida all’architetto Luigi Vanvitelli l’incarico di erigere una reggia che rappresenti il potere della corona e sia in grado di rivaleggiare con la grandiosità monumentale delle corti di Madrid, Vienna e Parigi.
Vanvitelli progetta una residenza reale di dimensioni straordinarie e conferisce spettacolarità al complesso individuando una direttrice prospettica che allinea il Gran Viale proveniente da Napoli, l’Asse centrale della Reggia e il Viale principale del Parco, che si chiude infine nella celebre cascata: si sigilla cosi la simbolica unione tra la città partenopea e la nuova capitale.
In un dialogo mirabile tra ambienti naturali e artificiali propri del gusto settecentesco, la Reggia di Caserta si accompagna alla costruzione dell’acquedotto, che costituisce un’impresa ingegneristica degna degli antichi romani.
“Versailles Italiana”, la Reggia di Caserta rimane celebre per i balli, le battute di caccia e i giochi che in essa ebbero luogo. Tra fiori e milizie schierate, negli splendenti saloni principi e ambasciatori, nobili cavalieri e dame ammalianti prendevano parte ai fasti della corte napoletana, contribuendo a rendere l’intero sito assolutamente unico ed ancora oggi famoso in tutto il mondo.
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